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ENZO FORGIONE, A FIOR D’ACQUA”

DAL 14 AL 31 DICEMBRE 2018.

INAUGURAZIONE: VENERDI’ 14 DICEMBRE 2018 DALLE ORE 18.00

Il Museo MIIT di Torino, la rivista internazionale Italia Arte, la Galleria Folco presentano la mostra personale “Enzo Forgione. A fior d’acqua”, curata da Francesca Bogliolo con testi in catalogo di Francesca Bogliolo, Camilla Mineo, Guido Folco, Paolo Turati.

ENZO FORGIONE. A FIOR D’ACQUA” di Francesca Bogliolo

Nessuno vede i fiori – realmente – sono troppo piccoli – non abbiamo tempo – e per vedere occorre tempo (…). Così mi sono detta – dipingerò quello che vedo – quello che il fiore è per me, ma lo dipingerò in grande e loro si sorprenderanno a perdere il loro tempo guardandoli”. (Giorgia O’Keeffe).

La natura segue il suo corso da secoli, ciclico, ripetitivo, rassicurante. Un susseguirsi di tempo che regala all’uomo la possibilità di riconoscere una bellezza autonoma e perpetrata, a cui l’arte ha tentato a lungo di riferirsi, in una tenzone estetica foriera da sempre di alta e commovente bellezza. Fin dai tempi antichi, la sostanza della mimesi ha costituito oggetto di discussione filosofica, nel tentativo di comprendere quale fosse il rapporto tra il prodotto artistico e le idee che lo hanno generato. Per Aristotele, ogni forma d’arte è imitazione della natura, e le produzioni artistiche si distinguono perché sono le cose che si trovano nell’animo dell’artista, che decide di rappresentarle come furono o sono, come si crede o si dice che siano, o come dovrebbero essere. Oggi queste considerazioni appaiono moderne, in un momento in cui il recupero del rapporto tra l’uomo e la natura sembra sempre più necessario,  non solo per una questione estetica, ma etica. Approcciarsi correttamente alla sfera naturale significa recuperare contenuti che a volte si credono perduti, recuperare il senso della meraviglia, stimolare l’immaginazione, sentirsi parte di un ciclo senza fine di cui non possiamo che tentare di indagare la superficie, valorizzare il concetto di tempo.

Capace di addentrarsi tra i segreti delle piante e di quelli dell’anima che essi celano abilmente alla vista, Enzo Forgione, artista di rara quanto squisita sensibilità, presenta in questa mostra una serie di opere in cui gli elementi naturali perdono i confini consueti per sfumare in un’estensione delle sfaccettature dell’anima, in un intento di intima ma universale ricerca dei significati della vita. Affacciarsi sulle opere di Forgione porta alla mente le parole di Paolo di Tarso: “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia”. C’è, in Forgione, la volontà di indagare il confine sottile tra la realtà e la verità, addentrandosi all’interno dello specchio in cui si vede in maniera confusa: nei riflessi della serie Narciso dell’artista l’immagine deformata diviene specchio di un’interiorità capace di emozionarsi ed emozionare, in un raffinato divertissement che nasconde, sotto una reiterata e sfuggente bellezza, una profonda riflessione sulla natura dell’arte e della realtà.

Ciò che vediamo potrebbe non essere ciò che è realmente, tuttavia esso resta capace di smuovere le nostre anime che, cessando per un attimo di essere acqua torbida, sappiano ripercorre i sentieri tortuosi del viaggio interiore, alla ricerca di un dono emotivo che li ricongiunga con la parte più vera di sé stessi. Sebbene mantengano strette alcune specifiche caratteristiche della pittura botanica di cui Forgione risulta un elegante esponente, le opere di Forgione se ne distaccano per divenire più esplicita manifestazione di un sentimento, di una modalità con cui osservare il mondo, della capacità di regalare agli uomini un tempo che rischiano di smarrire con facilità. La ricerca artistica su patterns ripetibili all’infinito e dettagli destinati a sfuggire all’occhio riportano alla mente un certo tipo di estetica giapponese in cui i Kigo, gli abbinamenti tra piante e animali, prima di essere destinati a rimandare in poesia e letteratura ad alcune stagioni dell’anno, ricordano che nel mito della creazione l’uomo fu creato alla pari di ogni creatura, sia essa fiore, foglia, albero, roccia, animale.

Una forma di umiltà che, pure, situa l’uomo in un sistema che lo accoglie senza riserve, cui le antiche civiltà sembrano essere maggiormente grate rispetto a quelle odierne. Per Forgione, il recupero di un tempo consapevole può essere favorito da un’attività artistica che inviti a osservare come primo passo per una successiva presa di coscienza: tuttavia, il procedere non può essere disgiunto da una delicata poetica, capace di commuovere davanti all’infinitamente piccolo destinato a confondersi con l’infinitamente grande. Guardando all’arte come alla necessità interiore di cui Kandinsky scriveva nel 1918 in “Lo Spirituale nell’Arte”, quando invitava l’artista a mantenere gli occhi aperti dentro di sé, volti a raccogliere le esperienze dal mondo interiore, Forgione raccoglie le sue consapevolezze come delicati fiori recisi da cui imparare la lezione sull’effimero e sull’eternità, e li dona all’osservatore affinché possano agire su di lui toccando le corde dell’intimità più nascosta. A noi resta la responsabilità di accogliere, conservare e tramandare ad altri questo dono prezioso, sempre più raro”.

BIOGRAFIA DI ENZO FORGIONE

Enzo Forgione ha una formazione di studi artistici, dopo il Diploma di Laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino seguono molteplici esperienze fra arte e design. Nel 2006 si dedica esclusivamente alla pittura. Nel 2009 la sua prima personale a Torino a cui segue una costante attività espositiva in Italia e all’estero.

La collaborazioni con rinomate Gallerie Italiane lo vedono coinvolto in progetti di promozione artistica con la pubblicazione di cataloghi come ‘Sensazioni Artistiche’ della collana Mondadori a cura di Wikiarterte e ‘StartUp’ a cura dell’Art Gallery di Parma. Il lavoro artistico si articola in diverse serie in cui i soggetti botanici sono protagonisti assoluti, in particolare le orchidee. Il loro fascino, le forme, e i colori concretizzano il desiderio dell’artista di catturarne l’unicità e coinvolgere chi osserva nell’emozione che lo ha ispirato.

Le opere sono eseguite in prevalenza a olio su tela con la tecnica del ‘direct painting’ (alla prima), ma acquerelli e pastelli sono media usati dall’artista soprattutto nella recente produzione su carta.

Enzo Forgione è membro della SBA, Society of Botanical Artists, e dal 2013 partecipa attivamente alle attività espositive e divulgative della Society, sia in quelle dei giardini botanici in cui la Society è invitata – Palmengarten a Francoforte o il Real Jardin Botanico a Madrid- sia in quelle Londinesi, nell’ambito delle quali nel 2016 è stato premiato con il Great Art Award, per la sua ricerca innovativa che allarga i confini della pittura botanica. Nel 2017 ha collaborato con il magazine Inglese Paint&Draw per la pubblicazione di workshop e tutorial.

Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia, Germania e nel Regno Unito.

DATI DELLA MOSTRA:

ENZO FORGIONE. A FIOR D’ACQUA”

DAL 14 AL 31 DICEMBRE 2018

INAUGURAZIONE: VENERDI’ 14 DICEMBRE 2018 DALLE ORE 18.00

ORARI: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30

su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche.

MUSEO MIIT CORSO CAIROLI 4 – TORINO

TEL. 011.8129776 – 334.3135903 – WWW.ITALIA-ARTE.IT / INFO@ITALIAARTE.IT

INGRESSO LIBERO