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Il Museo MIIT di Torino, nell’ambito degli scambi artistici-culturali internazionali che da sempre caratterizzano la sua attività, presenta la doppia esposizione dedicata ai giovani artisti cinesi Lei Tong e Xing Liye, tra i più significativi interpreti del contemporaneo per la loro generazione.

Formatisi anche all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Lei Tong e Xing Liye riflettono sul tema della vita e della morte, della memoria, del passato, del presente e del futuro con un linguaggio molto differente l’uno dall’altro, ma unito dalla profonda valenza introspettiva e dagli interrogativi fondamentali dell’esistenza. E’ questo il punto di contatto, il link tra i due artisti cinesi che il Museo MIIT intende porre in risalto, per sottolineare come il pianeta e l’uomo siano in realtà una cosa sola, uniti indissolubilmente fin dai tempi più lontani, fin dall’inizio del tutto.

“Lei Tong. Frammento di memoria” diventa un percorso emozionale mano a mano che la mostra si sviluppa e si modula nel tempo e nello spazio. Sono, questi, due elementi fondanti l’arte di Lei Tong, unitamente al terzo e insondabile elemento, che è il sogno, la speranza, la visione interiore intima e personale dell’artista. Una interpretazione del tempo e del ricordo estremamente raffinata, a volte surreale e metafisica, come solo la fantasia sa essere. L’artista si lascia trasportare dalle sue sensazioni e poco importa che la realtà e il sogno si fondano inconsapevolmente, perché ogni momento, ogni istante della nostra vita racchiude dolore e gioia, paura e serenità, bellezza e poesia, tenebra e speranza. Il cuore dell’artista è il metro unico e immutabile con cui confrontarsi e Lei Tong rende universale tale visione grazie ad immagini scaturite dal suo subconscio, dalla sua esperienza vissuta o anche solo immaginata. La tecnica è originale, basata sull’utilizzo di materiali differenti come carta, stoffa, filo, lana, pigmenti, tessuti di vario genere. Questi elementi rappresentano la memoria, il sentire antico del calore, della famigliarità e l’artista conferisce loro forma, volume, significato, geometrie liberamente condotte sul supporto, metafora e simbolo del proprio desiderio di purezza ancestrale. Il recupero dell’infanzia, il desiderio di andare oltre l’apparenza della composizione per conoscere ciò che si cela al di là del vero permette all’autrice di ricercare la sintesi e l’essenza dell’Es, dell’anima e della propria storia, che è, in fondo, quella di ciascuno di noi, unica e irripetibile. L’occhio è una forma e un elemento costante nei lavori di Lei Tong: l’occhio osserva, indaga, si fa penetrare e penetra a sua volta nella sincerità dell’uomo, svela l’interiorità, l’autenticità, il lato più profondo ed oscuro del cuore. E’ tale orizzonte che affascina l’artista, infinito e inafferrabile. Lei Tong ama la vita, quella reale, ma anche quella dei sogni, in cui incontra sempre l’altra se stessa, l’aspetto meno noto e conosciuto di se stessa. Lo si capisce dalla sua consapevolezza sull’effimera esistenza del tutto, della natura, degli oggetti, delle persone. Per questo desidera bloccare l’istante, renderlo eterno, consegnarlo alla memoria, affinchè anche altri possano comprendere la complessa semplicità della vita. Un’arte basata quindi sui grandi temi universali, interpretati con la sensibilità di una giovane e libera artista contemporanea, specchio puro di se stessa e della sua speranza.